GIAMPIERO MONTANARI / pittore e scultore
Parigi
L’itinerario dei ricordi è segnato nella polvere, nelle tracce lasciate alle pareti, fra le connessure dei sassi, negli intonaci scrostati o incupiti da macchie d’umidità che offrono ciò che uno vuole, o che crede di vedere: una montagna, un profilo di donna, una foresta. Ma scrollandosi di dosso l’etichetta di narratore di nostalgie, Giampiero Montanari sigilla nella tavolozza ciò che l’attornia cercando di infondere alle cose un senso nuovo e particolare, magari escludendo l’ineluttabilità che avvolge il presente come una nuvola tossica, quel senso di abbandono che sulla tela si trasforma in qualcosa capace di annullare ciò che fa del ricordo l’ombra rassegnata dei giorni andati. Per cui, il viaggio tra ciò che resta non significa un passaggio distratto lungo i vicoli, una passiva annotazione delle ore e di ciò che esse portano nella raccolta di parole perdute. Nel dipingere il racconto si adegua a una sorta di trasloco che, dal reale, porta al fantastico secondo calcoli che tramutano il sogno in un luogo recuperato.

Giampiero Montanari

Giampiero Montanari

Giampiero Montanari